I vetri nella prevenzione dell’incendio:
Spesso anche dove c’è esigenza di limitare la propagazione di un eventuale incendio non è possibile evitare l’impiego di elementi vetrati come finestre, lucernari porte od elementi divisori per non rendere troppo buio un locale, un ambiente lavorativo ecc.
Purtroppo quando il vetro è esposto all’incendio, insorgono diverse difficoltà:
– La trasparenza del vetro lascia passare il calore per irraggiamento diretto, consentendo in caso di incendio aumenti di temperatura notevoli negli ambienti vicini e quindi alle fiamme di propagarsi al raggiungimento della temperatura di autoaccensione dei materiali combustibili irraggiati, originando altri incendi.
– Il calore inoltre può compromettere l’evacuazione dei locali e lo spegnimento dell’incendio.
– Guarnizioni e fermavetri in materiali plastici riscaldati dalle fiamme tendono a fuoriuscire dalla loro sede, permettendo il passaggio di fumi e gas anche in locali non ancora interessati dall’incendio
– Le lastre di vetro a contatto diretto con le fiamme si rompono immediatamente, ma possono resistere fino ad una temperatura di 100/170°C se riscaldate per irraggiamento. Raggiunta la temperatura di rammollimento tuttavia la lastra tenderà a fuoriuscire dalla sede.
La soluzione per coniugare le esigenze estetiche alla protezione dal fuoco (come è necessario ad esempio in ospedali, cinema, teatri, alberghi, centri commerciali, banche, eccetera) è montare infissi antincendio, detti anche infissi tagliafuoco, cioè infissi dotati di vetri e telai con caratteristiche tecniche speciali e guarnizioni adeguate a resistere alle fiamme.
NORMATIVA:
I codici di omologazione delle porte classificate per resistenza al fuoco, aggiornati secondo il Decreto Ministeriale del 16 febbraio 2007 sono:
E: Con la sigla “E” si classifica un serramento vetrato o cieco che deve mantenere, per un determinato periodo di tempo, la sua integrità
EW: Con la sigla “EW” si classifica un serramento vetrato o cieco che deve mantenere, per un determinato periodo di tempo, la sua integrità e garantire controllo dell’irraggiamento
EI: Con Con la sigla “EI” si classifica un serramento vetrato o cieco che deve mantenere, per un determinato periodo di tempo, la sua stabilità, la tenuta e l’isolamento termico
Le sigle sono accompagnate da un numero che indica i minuti per i quali la resistenza in questione è garantita, ossia: 15, 30, 60, 90, 120 e 180.
Dato il largo utilizzo che si fa del vecchio criterio di classificazione, riportiamo anche la vecchia normativa: Decreto del Ministero dell’Interno n° 339 del 30 novembre 1983,
“Termini e definizioni di prevenzione dell’incendio”.
In questo decreto gli elementi costruttivi vengono classificati in base a stabilità, la tenuta e l’isolamento termico se esposti al fuoco.
R: Con la sigla “R” si classifica un serramento vetrato o cieco che deve mantenere, per un determinato periodo di tempo, la sua stabilità
RE: Con la sigla “RE” si classifica un serramento vetrato o cieco che deve mantenere, per un determinato periodo di tempo, la sua stabilità e la tenuta
REI: Con la sigla “REI” si classifica un serramento vetrato o cieco che deve mantenere, per un determinato periodo di tempo, la sua stabilità, la tenuta e l’isolamento termico
Resistenza all’incendio di vetrate termoisolanti:
I vetri termoisolanti, detti comunemente vetri a camera o vetrocamera, hanno la caratteristica di limitare la trasmissione del calore per irraggiamento in maniera sufficiente a preservare il comfort all’interno degli ambienti, ma del tutto insufficiente in caso di incendio.
Tuttavia esistono vetrate isolanti come Saint Gobain Contraflam e Swissflam la cui intercapedine anzichè contenere aria disidratata è riempita di un gel trasparente che, opacizzandosi quando investito dalle fiamme, riduce drasticamente la trasmissione di calore per irraggiamento.
Queste vetrate hanno caratteristiche di resistenza al fuoco di tipo EI 30, EI 60, EI 90, EI 120, EI 180 (REI 30, REI 60, REI 90, REI 120, REI 180), a seconda dello spessore dello strato isolante.
Resistenza all’incendio del vetro temprato:
Il vetro temprato non risolve i problemi di passaggio di calore per irraggiamento ma fino alla sua temperatura di rammollimento può resistere senza rompersi.
Questo significa che il vetro può rimanere integro fino al suo stesso rammolimento e con e con notevoli differenze di temperatura fra le due facce della lastra.
Esistono vetri temperati detti parafiamma come il Saint Gobain Pyrowiss, Vetroflam in grado di garantire resistenza, esposti alle fiamme, fino a oltre 60 minuti (classe parafiamma E60, o R60 secondo la vecchia normativa)
Resistenza all’incendio dei vetri stratificati:
La resistenza al fuoco dei vetri stratificati è in relazione allo spessore, al numero di lastre che li compongono ed al tipo di materiale plastico interposto fra le lastre di vetro.
Esistono vetri stratificati con prestazioni superiori come Saint Gobain Contraflam Lite, Swissflam Lite, ottenuti sostituendo il materiale plastico con uno strato di materiale siliceo intumescente trasparente.
Questo materiale quando investito dal forte calore di un incendio si rigonfia ed opacizza il vetro:
in questo modo si ostacola notevolmente la trasmissione del calore mantenendo l’innalzamento della temperatura sul lato opposto al fuoco entro i limiti della normativa.
A seconda dello spessore questi tipi di vetro possono avere caratteristiche di resistenza al fuoco di tipo EW 30, EW 60, EW 90, EW 120 (REI 30, REI 60, REI 90 o REI 120).
Tutte le vetrate tagliafuoco inoltre, se abbinate con i vetri anticrimine, hanno l’interessante risultato di offrire protezione anche contro gli attacchi termici.
Separazioni o compartimentazioni realizzabili con vetri tagliafuoco:
– Finestre tagliafuoco
– Porte tagliafuoco
– Pareti divisorie tagliafuoco
– Facciate continue tagliafuoco
– Facciate a fissaggio puntuale tagliafuoco
– Coperture vetrate tagliafuoco
– Pavimentazioni di vetro tagliafuoco
Per realizzare i serramenti antincendio sopraelencati è possibile l’utilizzo di vari tipi di profilo come alluminio, acciaio comune, acciaio inox, e in taluni casi anche legno.
Detti infissi ovviamente possono essere vetrati con vetri prodotti da diverse vetrerie, quali ad esempio il Pyrostop, Pyrodur o Pyroshield della Pilkington; Pyrobell, Pyrobelite, Pyrostar della Glaverbel.
Con tutti i prodotti sopraelencati, opportunamente combinati, è possibile realizzare applicazioni inusuali, in particolare modo pavimenti calpestabili o pedonabili di tipo tagliafuoco, così come coperture vetrate anti incendio o lucernari vetrati antincendio.
Le strutture che reggono tali vetri dovranno essere di tipo antincendio e i nodi e i particolari di attacco devono essere appositamente progettati per ogni specifica applicazione.