Tipologia intervento
Vetrine espositive per musei con apertura meccanizzata e sistemi di movimentazione a scomparsa
Dati
Ubicazione: Parigi
Contesto: Museo antropologico Quai Branly
Committente: Unifor Molteni su progetto architettonico dell’arch. Jean Nouvel
Vetrine espositive per musei: Intervento, progetto, finalità architettoniche e funzionali
Il progetto prevedeva la costruzione di grandi vetrine espositive alte sei metri e installate in maniera che passassero attraverso varchi ricavati nel solaio del piano intermedio del museo che poi sarebbe stato completato con una pavimentazione di vetro.
Il progetto prevedeva che le vetrine espositive fossero costituite da grandi lastre di vetro tutte complanari tra loro e che fossero apribili senza che gli accessori fossero a vista, quindi senza cerniere, cardini, binari, maniglie, ecc. In sostanza il sistema espositivo doveva essere costituito da una unica teca di vetro strutturale continuo. La teca infatti ha un fronte di oltre venti metri ed è realizzata su vari lati espositivi. Ogni teca inoltre, doveva avere una struttura autonoma di sostegno, in sostanza dovevano apparire come se chiudessero spazi ricavati nelle murature, in realtà i vani di esposizione sono parte integrante del sistema installato: sono realizzati in acciaio e rivestiti con pannelli lignei.
Esecuzione
Per realizzare quanto era nel progetto architettonico, le vetrine espositive sono state realizzate con una struttura metallica modulare che permetteva, quando installate, di avere fronti lunghi oltre venti metri.
Per risolvere il problema della movimentazione delle lastre è stato realizzato un particolare sistema a scorrere, a scomparsa, che consente alle vetrate di essere tutte perfettamente allineate sullo stesso piano quando sono chiuse.
I vetri della teca sono stati quindi sospesi tramite appositi carrelli a pinza posti in guide di scorrimento dotate di scambi.
L’apertura è azionata da apposite maniglie che vengono inserite all’interno di una sede, tramite la rotazione di queste maniglie si aziona un sistema di movimentazione combinato che funziona nella seguente maniera:
una qualsiasi delle lastre di vetro della teca espositiva si disallinea dal piano spostandosi verso l’esterno parallelamente alla sua posizione originaria, in pratica le pinze vengono spostate dalla guida di fermo lastra alla guida di scorrimento con un movimento perpendicolare al piano della lastra di vetro
si pone quindi su un secondo binario che permette lo scorrimento manuale (o elettrico, ma non in questo caso) laterale della lastra di vetro
il vetro scorre quindi davanti alle altre lastre come una normale vetrata scorrevole temperata anche se il disallineamento in realtà è di pochi millimetri, la lastra di vetro temperato infatti è quasi poggiata alla adiacente su cui scorre
si crea quindi un passaggio sul prospetto della vetrata espositiva e l’operatore può eseguire le operazioni volute all’interno della teca. può ovviamente far scorrere la lastra di vetro di quanto desidera, anche completamente
per chiudere si fa l’operazione inversa, l’operatore continua a girare la maniglia ma la lastra di vetro si avvia ad un movimento inverso e quindi, come ultimo, il vetro della teca di riposiziona sul fronte vetrato allineandosi perfettamente alle lastre adiacenti
Ogni vetrata è alta circa sei metri, creando di fatto le vetrine espositive su due piani che passano davanti al solaio di vetro e sembrano due vetrate indipendenti.
Le lastre di vetro sono azionabili in maniera indipendente per ogni prospetto e per ogni piano. Le lastre sono di vetro Float Extrachiaro temperato con bordi molati a filo lucido.
Le lastre di vetro sono state temperate con processo termico in piano in maniera molto accurata per limitare al minimo le inevitabili deformazioni del piano del vetro dovute anche alla successiva stratifica con intercalare PVB.
Ogni lastra temperata è stata poi installata con un sistema a scomparsa che permetteva di regolare la lastra in maniera che, quando chiusa, il bordo alto circa tre metri risultasse perfettamente allineato a quello della lastra adiacente e che tutte, nel loro insieme, risultassero allineate rispetto ad un unico piano, dato che ogni vetrina espositiva poteva superare venti metri di lunghezza.
NOTA
il sistema di scorrimento delle lastre di vetro è stato appositamente realizzato e testato in officina, Si compone di un sistema di un azionamento costituito da ruote dentate, catene, riduttori, pinze compensatrici per il vetro, rotismi di scorrimento a sfere, rinvii, ecc. Tutto il meccanismo di azionamento è a scomparsa e posto dietro la parete di fondo della teca espositiva con gli opportuni levismi per manovrare le lastre di vetro poste sul fronte opposto della teca espositiva.
A titolo cautelativo è stata provocata anche la rottura della lastra di vetro mobile, prima in maniera parziale, cioè una sola lastra, poi totale per verificare quali erano i tempi in cui il sistema manteneva in sicurezza le lastre, dato che sono alte circa tre metri e che costituiscono la barriera fisica tra quanto esposto e il pubblico visitatore.